Il casolare colonico, facente parte di un più grande complesso immobiliare, ex centro aziendale di una delle più importanti realtà agricole dell’ottocento dell’intera zona è stata oggetto di ristrutturazione profonda.
Tale ristrutturazione, con l’obbiettivo di riqualificare l’edificio sia da un punto di vista energetico che strutturale, è stata studiata con l’utilizzo di materiali e tecniche di ultima generazione al fine di ottenere un fabbricato di concezione moderna, massimizzando in oltre l’interazione tra ambienti interni ed esterni grazia ad ampie vetrate.
Luogo:
Fauglia (PI), Italia
Tipologia:
Residenziale
Anno:
2015
Dimensioni:
800 mq
Cliente:
Privato
Attività:
Progettazione architettonica, Direzione lavori
il casolare mantiene l’accesso su due lati.
Uno è quello, per così dire, esterno, perché volge verso l’esterno della tenuta, che si trova un centinaio di metri più avanti dopo una ripida discesa.
Tale accesso ricavato all’interno della volumetria principale, per mezzo della sottrazione di un volume trapezoidali, presenta con una finestratura ampia a tutta altezza , fissa, ed un portoncino, anch’esso a tutta altezza a sottolineare una “trasparenza” tra superfici vetrate fisse ed elementi opachi apribili davvero importante.
Il complesso di aperture che si offre al visitatore, sul piano fisico e visivo, misura più di 6 metri, armonizzandosi così ad una facciata priva di altre aperture se non di piccole finestre, eccetto due scorrevoli vicino agli angoli opposti, a sbalzo sul giardino, che hanno una gradevole funzione di equilibrio sull’intera facciata.
La seconda entrata è sul lato opposto, dalla parte nascosta a chi giunge dall’esterno.
Contrariamente alla prima, questa facciata è più variegata, offrendo l’accesso in più punti, attraverso porte finestre generose, che davanti a patii e punti di raccordo di vari sentieri pavimentati separati da verde e fiori, guardano verso la grande piscina.
Questa è la parte relax della casa, non a caso esposta verso Sud, che accoglie il sole estivo con quella sfrontatezza che solo il bianco diffuso su muri e pavimenti può consentire.
L’arredo outdoor fornisce buoni ripari, pur non condizionando la facciata grazie ad una scelta “leggera” del progettista.
Il risultato è di estrema gradevolezza; una sobrietà che nasconde l’opulenza delle dimensioni e mette il visitatore a proprio agio. Frutto di una volontà di accogliere e non di stupire, di vivere e non di apparire.